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Un' (altra) incantevole riflessione su vita e amore, in cui è importante avere la forza di riaffermare ciò che si è e cosa si ritiene importante per la propria esistenza. E poi, in fondo, è bello credere alle favole, no?
Tocca corde profonde la vicenda di Félicie che, dopo un'estate d'amore, ha avuto una figlia e rimane ad aspettare quel ragazzo di cui ha stupidamente perduto le tracce: la sua ricerca di altri rapporti è sincera (il parrucchiere Maxence in provincia, l'intellettuale Loic a Parigi) quanto persa in partenza.
Come resistere allora quando, nella stagione unida e fredda che accompagna le festività e dopo un corroborante intermezzo scespiriano, ritorna a brillare all'improvviso la luce portata da Charles?
4 years, 2 months ago
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Un film basato sulla parola incorniciato all'inizio e alla fine da due lunghe sequenze in cui non si profferisce parola: sono le due parentesi che racchiudono un breve tratto della vita di Jeanne, giovane insegnante di filosofia che incontra per caso la giovane Natacha che pare infine volerla spingere fra le braccia del padre Igor per dispetto alla di lui amante Ève.
Forse... L'episodio della collana è messo lì apposta per ricordare che la vita e l'amore sono più semplici di quanto a volte noi stessi pensiamo.
Rohmer mette in scena il tutto con lunghe chiacchierate che rivelano l'essenza dei personaggi e le dinamiche dei rapporti assieme agli accurati eppure non insistiti primi piani di cui si giova soprattutto l'incantevole Anne Teyssèdre.
Il risultato è imperfetto - a volte l'eccesso di parole scade nella verbosità - eppure sprigiona un fascino indefinibile.
4 years, 2 months ago
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Oscurata all'uscita dall'essere coetanea di 'Un americano a Roma', questa commedia - che solo a tratti scivola nella farsa - consente a Sordi di mettere in scena la sua maschera migliore - quella dell'italiano vanaglorioso ma imbelle che incarna alla perfezione uno dei lati meno edificanti del carattere nazionale.
Alberto ha una moglie che gli vuol bene, ma si immagina il seduttore, inseguendo una donna francese e poi una americana: ovviamente fa un buco nell'acqua e ingarbuglia le cose al punto che le tre si trovano coalizzate contro di lui.
Sordi domina la scena, ha alcune belle battute e il film scorre piacevolmente pur senza alzate d'ingegno (la parte migliore è forse quella ambientata a Fregene): niente di eccezionale, ma un discreto passatempo.
4 years, 2 months ago
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Bel melodramma che porta Douglas Sirk ai Tropici e rendendolo più sporco, più stentato e allo stesso tempo più sensuale.
I coloratissimi titoli di testa e coda racchiudono le vite (o il sogno delle vite?) poco splendenti di due sorelle che però, malgrado la separazione e il disgregamento dei propri sogni (Iorgos e il pianoforte), riescono a rimanere orgogliosamente se stesse.
La fuga d'amore di Guida si riflette nella ostinata rassegnazione di Euridice - la sua prima notte di nozze è una delle più disperanti mai viste - in un ideale parallelo che la dimensione epistolare non riesce a unire: l'ineluttabilità e la tristezza che ne discende danno forza al racconto che patisce solo un finale forse un po' affrettato.
4 years, 2 months ago
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Fa un po' fatica a mettersi in moto questo film d'azione della terza età (qualche spiritoso ha proposto di ribattezzarlo 'Grey') che però poi finisce per offrire un apio d'ore di intrattenimento piacevole quanto innocuo.
Il pensionato Willis viene ritirato in ballo quando iniziano a far fuori suoi vecchi compagni della CIA: dovrà recuperare un gruppetto di sodali (Freeman, uno squinternato Malkovich, Mirren armata fino ai denti) e un vecchio nemico (Cox) per avere la meglio e trovare persino l'amore.
Visti gli ammiccamenti del cast si spinge forte sul pedale della commedia che prevale su di un'azione talmente esagerata da rivelare la sua radice fumettistica.
4 years, 2 months ago
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Per questo suo ambizioso e premiatissimo adattamento del dramma dell'indecisione, Olivier mette espressionismo - anche se più tardi ammise che il b/n fu più un obbligo che una scelta - Welles e un po' di Hitchcock (l'intro del Monologo) in una versione che accentua il lato psicanalitico della tragedia.
Ci vanno di di mezzo i passaggi meno foschi - Rosencrantz e Guildenstern sono tagliati completamente - e qua e là il ritmo ne risente, ma è solo un problema minore: di certo, il Bardo aiuta.
4 years, 3 months ago
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Simpatico passatempo, un po' young adult come i libri della serie da cui è tratto, ma rilassante e ben fatto.
Un buon ritmo, una protagonista giovane ma che regge il film e le frequeni rotture della quarta parete e un azzeccato mix di avventura e di commedia nello spirito dello Sherlock con Robert Downey jr.
La sorella gli ruba sia la scena, sia le intuizioni, ma il famoso investigatore viene riscritto come un cuor d'oro: deviazione dal canone a cui si aggiunge una trama gialla che lascia a desiderare, ma la Londra vittoriana e gli Holmes hanno sempre il loro fascino.
4 years, 3 months ago
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Spiazzante noir nel quale, in una cittadina di provincia, un atroce serial killer sfugge alla giustizia anche perchè ricercato da un gruppo di poliziotti che inanellano errori e incapacità uno dopo l'altro.
C'è l'investigatore che non è tagliato per il mestiere, quello che passa subito alla violenza, quello scientifico arrivato da Seul che sbanda come gli altri: ricerche sommarie, scene del crimine inquinate, torure di possibili sospetti si susseguono mentre l'assassino continua a operare indisturbato.
Quadro desolante (chissà cosa sarebbe successo a farlo in Italia) che analizza le psicologie dei poliziotti mantenendo comunque alta la tensione: contribuiscono al clima la bella fgotografia dai toni spenti e una colonna sonora dagli accenti morriconiani.
4 years, 3 months ago
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Come un film di Wes Anderson (in special modo 'Moonrise kingdom') ambientato nella Germania nazista di fine conflitto, ma con molta meno inventiva: il risultato intrattiene e fa pure riflettere, però l'impressione che resta è che si sarebbe potuto fare (osare) di più.
La combinazione tra commedia e dramma a volte funziona, a volte risulta forzata (Hitler amico immaginario è ben presto superfluo), mentre è efficace la rappresentazione di una cittadina del Reich ormai sconfitto dove vanno di pari passo stile e ferocia: il vero punto di forza - assieme a una colonna sonora moderna (che inizia con Komm, Gib Mir Deine Hand e finisce con Helden) e al potere del ballo - è il piccolo Roman Griffin Davis che ruba regolarmente la scena nei panni del piccolo nazista che capisce a proprie spese che la realtà è ben diversa da come gliel'hanno raccontata.
4 years, 3 months ago