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Piccolo horror non soprannaturale (quasi) che dimostra, se non altro, che è possibile una italiana via al film di genere evitando la commedia e, soprattutto, i provincialismi. Ambientato tra le nevi di Dobbiaco con un occhio all'Overlook e uno alla razza padrona che casca sempre in piedi è un film che pretende troppo e a volte si ingarbuglia da solo (la figura di Elena, il superfluo sorriso finale, il sottoutilizzo del personaggio di Rongione), ma la cui traccia gotica regala il giusto malessere. La recitazione non è sempre all'altezza, mentre la colonna sonora è un punto di forza: il regista è anche musicista e mischia bordoni alla Carpenter, cori angelici, pop sintetico oltre a 'Vivere' di Bixio (nella versione di Pavarotti) reinventata nel momento meglio congegnato del film.

3 years, 6 months ago

catcarlo rated I figli della notte

 I figli della notte 7/10

3 years, 6 months ago

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Gentile presa in giro del western, un film ben strutturato che consente a Keaton di mettersi in mostra come attore sotto molti aspetti. Inizio fulminante e parte nel ranch riuscitissima, cala un po' nel finale con le vacche tirate in giro per Los Angeles troppo a lungo: così non sta nell'olimpo keatoniano, ma è comunque godibilissimo e pieno di belle trovate.

3 years, 6 months ago

catcarlo rated Go West

 Go West 7/10

3 years, 6 months ago

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Come già in 'Miracolo a Le Havre', la capacità di raccontare il dramma dei profughi con il sorriso e una venatura surreale che contribuisce in modo notevole al fascino. Anche qui piacevolmente fuori dal tempo (o almeno con riferimenti temporali vaghissimi), la vicenda di Khaled che, arrivato in Finlandia per caso, cerca di rimanerci facendo arrivare anche la sorella si mischia a quella dello sbilenco ristorante che finisce per assumerlo in una storia esile ma di grande personalità. Facce meravigliose e il sushi con l'aringa salata.

3 years, 6 months ago

catcarlo rated The Other Side of Hope

 The Other Side of Hope 8/10

3 years, 6 months ago

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Film tripartito che non colpisce subito, ma si rivela come un obliquo sguardo sull'assurdità della guerra e, sopratutto, della vita. Tre sezioni: il padre, il figlio, la madre. Raccontate con ritmo e atmosfere differenti per sottolineare le diversità dei personaggi, ma dominate tutte dalla morte e dal modo diverso di ciascuno di affrontarla. Nulla pare più lontano di un bel appartamento in centro e un lontano check-point in mezzo al nulla, ma quando le cose devono andare storte per quanto ci si agiti si torna al punto di partenza.

3 years, 6 months ago

catcarlo rated Foxtrot

 Foxtrot 7/10

3 years, 6 months ago

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3 years, 6 months ago

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3 years, 6 months ago

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Scritto a sedici anni e girato a meno di venti, il film che ha rivelato al mondo il talento di Dolan mette subito le carte in tavola riguardo ai suoi temi più cari: l'amore omosessuale magari negato e difficile, ma comunque analogo a qualunque altro fra passione e alti e bassi di coppia; il rapporto conflittuale madre-figlio che mischia amore e una disperante incapacità di comunicare. L'eccesso di autobiografismo, alcune ripetizioni, l'auto-indulgenza, qualche scelta non sempre felice (gli inserti di immagini fisse): inciampi di gioventù che non ne sminuiscono il valore complessivo a tratti irresistibile tra foga adolescenziale e tenero romanticismo.

3 years, 6 months ago

catcarlo rated I Killed My Mother

 I Killed My Mother 8/10

3 years, 6 months ago

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Breve commedia sull'apparente diversità con due famiglie di diversa religione che si trovano a fare i conti con la fuga di coppia degli anziani genitori da una casa di riposo. A tratti televisivo, è piacevole e nulla più: la scena più divertente è quella sui titoli di coda col tizio che vuo volare dalla finestra perchè ha visto Superman.

3 years, 6 months ago

catcarlo rated L'amore non ha religione

 L'amore non ha religione 6/10

3 years, 6 months ago

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E' un film assai rumoroso per essere di Bergman, ma i suoni stridenti che lo caratterizzano sin dai titoli di testa ben si accordano con le vite inconcludenti dei suoi protagonisti. Ne risulta una tristezza asfissiante (del resto l'ambiente circense aiuta) in cui figure mediocri vanno alla ricerca di un rapporto fuori dalla banalità: ma Albert viene rimbalzato dalla (ex) moglie e Anne non trova nulla fra le braccia del bel Frans. Così che l'unica opzione è riprendere il tran-tran e la strada. Analisi psicologica in perfezionamento e prima collaborazione con Nykvist (c'è pure la carovana sul crinale in controluce) in attesa della piena maturità che è lì lì per arrivare. Il titolo italiano è insensato.

3 years, 7 months ago

catcarlo rated Sawdust and Tinsel

 Sawdust and Tinsel 8/10

3 years, 7 months ago

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Soderbergh torna sul luogo del delitto e mette in scena una specie di Ocean eleven dei poveracci: i fratelli Logan, con pochi soldi e molta sfortuna, si inventano una rapina a un vicino circuito automobilistico e, grazie a un piano allo stesso tempo fantasioso e incasinato, riescono nell'intento e a farla franca. Forse... Scanzonato e rilassante, il film viaggia su binari sicuri tra azione e ironia (soprattutto sui personaggi, uno più sfigato dell'altro) oltre a mettere in fila un buon numero di citazioni, dal capostipite Colpo Grosso a Hazzard. I nomi in cartellone paiono divertirsi - incluso un Daniel Craig biondo platino - e la storia è costruita con cura per consentire di spegnere il cervello e godersi due ore di spensierato divertimento.

3 years, 7 months ago

catcarlo rated Logan Lucky

 Logan Lucky 7/10

3 years, 7 months ago

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3 years, 7 months ago

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3 years, 7 months ago

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3 years, 7 months ago

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Salta la regola di leggere prima il libro, ma le tre signore più David Hare più Philip Glass erano troppo una tentazione. A ragione: complesso ma appassionante, coinvolge più di quanto ci si possa aspettare

3 years, 7 months ago

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Solido film di denuncia con lotta ambientalista di pochi contro i mulini a vento corporate. Niente di nuovo ma molto ben raccontato: l'avvocato che incrocia per caso la causa di pochi agricoltori contro il colosso DuPont e si appassiona, la doppiezza del suo studio legale che dà un colpo al cerchio e uno alla botte, l'azienda che le prova tutte pulite o sporche che siano, l'impegno costante che mette in crisi i legami familiari, la vittoria finale seppur talmente faticosa da far continuare la lotta ancora oggi. Vent'anni in due ore, ma i salti temporali non affliggono grazie a una buona sceneggiatura e una fotografia livida, mentre Ruffalo è sempre al centro dimostrando di essere un ottimo attore un po' sottovalutato.

3 years, 7 months ago

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3 years, 7 months ago

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L'Olocausto è solo il motore di questo thriller di anziane vendette che si svolge in una ricerca per tentativi prima di giungere al confronto finale. Egoyan mette in scena con dilgenza, seppur senza troppi guizzi facendosi forza della struttura a intreccio e , soprattutto, dell'interpretazione dei vecchi leoni con Plummer che domina la vicenda visto che è quasi sempre in scena. Lo spettatore può dedicarsi a (rac-)cogliere gli indizi che prefigurano il finale, ma l'idea più intrigante è quella della perdita della memoria: la demenza senile del protagonista come simbolo della preoccupante tendenza a dimenticare ciò che è stato.

3 years, 7 months ago